Diario di una procrastinatrice – ovvero le vicende che mi hanno condotta ad aprire un blog

Come immaginerete, è stata dura per me, procrastinatrice cronica, iniziare questo blog! Dall’alba dei tempi si manifesta ciclicamente in me la voglia di scrivere ad un pubblico, ma questo desiderio non ha mai trovato realizzazione!

Ricordo che, svariati anni or sono, decisi all’improvviso che era il momento di aprire un blog e mi iscrissi anche ad un sito (non ricordo quale), con questo proposito. Arrivata alla decisione del titolo scelsi qualcosa di orribile come “the painful note” o qualcosa del genere, salvo poi eliminare tutto dopo 5 minuti e far finta che nulla fosse accaduto. Non so perché la cosa mi terrorizzò così tanto!

Di recente (non ne sono sicura, ma credo siano passati alcuni mesi), in uno dei momenti passati a rimuginare sull’inutilità delle mie giornate e su come impiegare il mio prezioso (quanto impietosamente sprecato) tempo, ho deciso con risoluzione che sì, mi sarei impegnata nel proposito di scrivere un mio blog!

Consultai decine di siti per trovare dei consigli utili e tutti, implacabilmente, erano concordi sul fatto che per scrivere un buon blog sia necessario parlare di qualcosa che si conosca bene ma bene bene bene! Ci pensai per un po’ (ammetto, non troppo), ma non ne arrivai a capo.

Parlare di libri? E’ vero, mi piace leggere. Da quando ho imparato a leggere in prima elementare, nutro un amore incondizionato per i libri, toccando punte di morbosità maniacale per i miei (anche se da un po’ ho deciso di essere meno possessiva e di non augurare la morte a chi non me li restituisce dopo averli presi in prestito).

Il problema è questo, sono appassionata di classici. Ho la libreria piena zeppa di libri scritti da gente morta e sepolta da un pezzo (anche di autori ancora in vita, per carità, ma sono la minoranza). Insomma, per farla breve, ma chi è che si va a cercare la recensione de “La Certosa di Parma” di Stendhal? Tutt’al più qualche studentello svogliato che copincolla i suoi compiti a casa! L’idea non mi convinse!

Parlare di film? Mi piace il cinema, adoro guardare i film ed esprimere le mie opinioni al riguardo, dare dei giudizi sulle performance degli attori e trarre degli spunti di riflessione. Odio il masticatore di pop corn incallito, quello che proprio non può fare a meno di parlare durante la visione di un film e perfino quello che si addormenta! Direte, saranno pure c…i suoi se vuol dormire! E invece no, soprattutto se il film l’ho scelto io! Ma basta questo per fare di me un’esperta? Probabilmente no!

E poi, qualche tempo fa ebbi un’illuminazione! Mi vergogno profondamente di quello che sto per rivelarvi, ma tant’è, scopriamo le carte! (Vi prego poi di rimuovere dalla memoria quello che leggerete a breve).

Una sera, mentre guardavo Catfish su mtv…wait wait wait! Non conoscete Catfish? Avete tutta la mia stima! Ma non vi preoccupate, ci penso io ad infrangere quel mondo fantastico in cui vivete e in cui non esiste la tv spazzatura!

Catfish è quel programma in cui due tizi girano gli Stati Uniti per aiutare dei poveri cristi ad incontrare delle persone che hanno conosciuto tramite internet e che non hanno mai visto di persona (alcune dopo ben 10 anni di rapporto a distanza). Generalmente l’interlocutore che queste persone che chiedono aiuto al programma vogliono incontrare, ha sempre qualcosa da nascondere e per questo:

A. non hai mai acconsentito ad una video-chiamata

B. inventa sempre delle scuse per rimandare il fatidico incontro faccia a faccia

Il 99% delle volte si tratta di inculate pazzesche (la tipa che è fidanzata con un super modello che poi si scopre essere una ragazza triste e sola che non trova di meglio da fare che prendere in giro il prossimo; un ragazzo che lascia la sua compagna per una tizia conosciuta su facebook, manco a dirlo una faiga stratosferica, che poi si rivela essere un ragazzo sociopatico e psicolabile; ecc ecc).

Riprendendo. Stavo guardando Catfish con il mio ragazzo (ribadisco la mia vergogna, ma devo ammettere che è un programma che guardiamo volentieri, stravaccati sul divano) e, prima che iniziasse la puntata, hanno raccontato la storia di Nev, che poi è uno dei due autori del programma. In sintesi: tanti anni fa Nev si innamora di una ragazza (molto faiga) conosciuta su internet, instaurano un rapporto a distanza per non so quanto tempo, finché Nev non scopre che al di là del telefono non c’è la ragazza che immaginava, ma una normalissima ragazza media, occhialuta e senza le poppe al vento. Ci rimane malissimo, ma qui avviene il fatto. Durante l’avvicendarsi dei fatti, suo fratello e un suo amico regista (è incredibile quanto mi venga facile ricordarmi di un sacco di minchiate e di particolari inutili) filmano il tutto e lui decide di montarci un film-documentario (Catfish per l’appunto) che ottiene un discreto successo. Da qui la nascita del programma. E la mia illuminazione!

Ho immaginato il povero Nev, in lacrime, il mondo che gli è crollato addosso quando ha capito come mai una ragazza così bella e cool avesse potuto provare interesse per uno con i suoi capelli (e infatti non era vero!). Eppure, nonostante l’esperienza negativa, è riuscito a risollevarsi, ed anzi ha utilizzato proprio quell’esperienza per farne la sua fortuna!

Insomma, arriviamo al punto! Che bip c’entra tutto questo con il mio blog? Ancora non lo sapete ma qualcosa c’entra!

Diciamo pure che sono una di quelle persone che alimentano quel gruppo di non ancora adulti ma non più troppo giovani che, alla fine del proprio percorso di studi e dopo un po’ di delusioni, si trovano in un limbo di ansie e paure e aspettative e tante altre cose che li fanno sentire inutili e demoralizzati! (Più tardi, se la mia patologia da procrastinazione non me lo impedirà, approfondiremo tutte le altre patologie psicologiche di cui soffro, ve lo prometto). Diciamo pure che ultimamente i miei momenti di impietosa auto-analisi hanno iniziato ad essere sempre più duri e ravvicinati. Insomma, di recente ho capito che uno dei tanti problemi che mi affliggono è sicuramente la PROCRASTINAZIONE (e finalmente siamo arrivati al nodo della questione).

Per concludere: ma se Nev è riuscito a cavare qualcosa da un evento negativo della sua vita, ribaltando la sorte a suo favore, perché io, che ho dei capelli molto più belli, non posso trarre qualche beneficio da questa benedetta mania di continuare a rimandare tutto il rimandabile e anche il non rimandabile? E non è forse la procrastinazione l’argomento su cui sono in assoluto più ferrata? (Se non altro, ne ho di cose da raccontare!).

Non ho nessuna intenzione di parlare in questo blog di rimedi contro la procrastinazione, anche perché sono la prima a non averla decisamente superata (non ci sono neanche lontanamente vicina). E’ pur vero che ho deciso tante volte di provarci. Tempo fa ho acquistato anche una guida su internet (20 euri) che prometteva di sconfiggere questo brutto demone entro 30 giorni ed un rimborso in caso contrario (ho procrastinato così tanto la richiesta del rimborso che è scaduto il tempo utile per farlo). Ma per ora parlerò solo delle mie (dis)avventure e di tante altre cose legate al mio essere una “rimandatrice” seriale e spero di farvi fare un po’ di risate e di non farvi sentire soli. Perché in fondo, se siete arrivati qua, forse un po’ procrastinatori lo siete anche voi!

Diario di una procrastinatrice – ovvero le vicende che mi hanno condotta ad aprire un blogultima modifica: 2014-06-05T23:17:30+02:00da melinapatata
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5 pensieri su “Diario di una procrastinatrice – ovvero le vicende che mi hanno condotta ad aprire un blog

    • Come vedi, dopo averlo aperto, sono ricaduta nel vortice della procrastinazione (altrimenti non avrebbe avuto senso in effetti!).
      Ma ho in cantiere un altro post…continua a seguire le mie sciagurate vicende!

  1. Ho trovato questo tuo vecchio blog cercando su Googlee frasi collegate alla mia condizione da procrastinatrice cronica, mentre mi maledicevo perché ricasco sempre nello stesso ciclo che mi pare infinito. Bene, i tuoi post sembra li abbia scritti io.
    È un peccato che non lo aggiorni più, mi piacerebbe tanto sapere che fine hai fatto. Se la procrastinazione ti ha inghiottito per sempre o sei riuscita a sopravvivere 🙂

    • Ciao Sara, che piacevole sorpresa ricevere un commento sul mio vecchio ed adorato blog. È difficile spiegare cos’è successo, o forse no! Diciamo che sono stata inghiottita dalla vita lavorativa. Ebbene sì, sono finalmente diventata adulta, mi sono emancipata dalla famiglia, lavoro per una big corporation e quando torno a casa non voglio far altro che buttarmi sul divano a mangiare patatine e…guardare le mie serie tv preferite (dannato netflix!), perché certe abitudini sono dure a morire.
      Ma ogni tanto ci penso al mio caro blog e mi dico sempre che devo provare a riaggiornarlo. Grazie per il tuo commento, magari era proprio la motivazione che mi serviva 🙂

  2. Ho trovato questo tuo vecchio blog cercando su Googlee frasi collegate alla mia condizione da procrastinatrice cronica, mentre mi maledicevo perché ricasco sempre nello stesso ciclo che mi pare infinito. Bene, i tuoi post sembra li abbia scritti io.
    È un peccato che non lo aggiorni più, mi piacerebbe tanto sapere che fine hai fatto. Se la procrastinazione ti ha inghiottito per sempre o sei riuscita a sopravvivere

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