Cronaca di un matrimonio polacco

Inizio questo post scusandomi con i miei numerosi lettori (!) per la prolungata assenza. Assenza dovuta in qualche modo al nostro argomento preferito, la procrastinazione! In realtà il blog è stato solo una vittima indiretta di questo mio enorme difetto. Chi invece ne ha beneficiato a pieno è stata l’organizzazione del mio viaggio in Polonia.

Come avrete capito mi son ridotta agli ultimi giorni per sistemare tutto e quindi non ho avuto troppo tempo per il resto (tutte scuse probabilmente, tanto più che sono rientrata in Italia da circa una settimana, ma lasciatemi vivere con l’illusione che sia così!).

Ma che cosa ci sarò andata a fare 5 giorni in Polonia a parte abusare schifosamente di buona vodka? Visto che siete così curiosi di saperlo (lasciatemi avere anche quest’illusione!) vi racconterò come si svolge un matrimonio polacco!

Tralascerò la parte riguardante la cerimonia, primo perché era in polacco e ci ho capito poco (anche se probabilmente più in là me la tirerò con la storia di conoscere un po’ la lingua per alcuni miei trascorsi polacchi) e poi perché, essendo in municipio, è durata circa 15 minuti, senza grandi differenze con una qualsiasi cerimonia civile italiana.

Passiamo quindi alla parte più interessante: la vodka! No no, piano, arriveremo anche a quello!

Ecco ciò che vi dovete aspettare da un matrimonio polacco alla fine della cerimonia (che sia in chiesa o in comune):

una volta arrivati nel luogo in cui svolgerà la festa, prima di entrare nel ristorante, gli sposi si posizioneranno con i due testimoni al lato per ricevere i regali. Ognuno si avvicinerà in coppia o da solo o con la famiglia e scambierà due parole con gli sposi, augurando loro di essere felici (o almeno questo è quello che ho immaginato ascoltando i discorsi pieni di consonanti della coppia che mi precedeva) e darà il proprio regalo.Se si tratta di buste con regali in soldi, queste saranno prese da uno dei testimoni; i regali più o meno ingombranti saranno messi probabilmente nel bagagliaio dell’auto.

Dopo essere entrati in sala ed aver fatto il brindisi con gli sposi, vi avvierete al tavolo. Non so se è una regola valida per tutti i matrimoni polacchi, ma in questo caso si trattava di una lunga tavolata che formava una T col tavolo degli sposi con al lato, immancabilmente, i testimoni (ho notato che i testimoni rivestono un ruolo di grande importanza, sono solo due e seguono gli sposi come se fossero la loro ombra; il 90% delle volte probabilmente li ritroverete ai lati dei due sposini a mo di angeli custodi o a sbrigare piccoli compiti e a liquidare eventuali inconvenienti).

Non stupitevi se ad ogni coperto corrispondono due tipi di bicchieri abbastanza inusuali per una qualsiasi cerimonia italiana: un bicchiere alto, da bibita (generalmente succo di frutta o acqua aromatizzata con fette di limone e/o arancia) e uno piccolino da cicchetto (manco a dirlo per gli innumerevoli brindisi a base di vodka, anzi, wódka, facciamo i fighi va!). E non stupitevi nemmeno se sul tavolo, ogni 4-5 persone, troverete già, appena arrivati, dei vassoi con una grande varietà di dolci.

State infatti per affrontare una sorta di pranzo autogestito. Si partirà probabilmente con una zuppa. I camerieri si premureranno di servire ad ognuno il proprio piatto. Dopodiché inizieranno a portare al tavolo un’infinità di vassoi pieni di ogni genere di cibo (gran parte a base di carne, ma anche tante verdure). Nel frattempo sarà allestito un tavolo con tazze, tè (in bustine o già preparato in thermos), caffè. A questo punto sarete liberi di gestire il vostro pranzo (che durerà sulle 12 ore circa) come più vi pare. Ci sarà una piccola pausa nel mezzo in cui gli ospiti saranno liberi di passare o meno al dolce, ma più in generale sarà un continuo via vai di portate di ogni genere (io, personalmente, dopo il dolce, ho ricominciato con un’insalata greca).

La cosa sorprendente che sperimenterete è che, nonostante la mezza giornata passata a mangiare, a fine serata non vi alzerete dal tavolo con la sensazione di esservi trasformati in una botte pronta a rotolare, ma avrete ammortizzato bene la gran quantità di cibo ingerita fino ad allora. Primo perché spalmata nell’arco di dodici ore; secondo perché ci saranno vari intermezzi in cui ballerete canzoni tipiche polacche e non; e terzo, e più importante, sarete sempre impegnati a riempire quella voragine aperta nel vostro stomaco dalla smisurata quantità di vodka mandata giù nel corso della giornata.

Bottiglia di Żubrówka Biała

Bottiglia di Żubrówka Biała

I polacchi, all’apparenza timidi e impacciati, dopo i primi 4-5 giri di cicchetti di vodka, si trasformeranno, senza distinzioni di età e sesso, in veri animali da palcoscenico. Se siete delle ragazze vi chiederanno di ballare più o meno frequentemente. Se accompagnate, si premureranno di chiedere il permesso al vostro cavaliere.

Di tanto in tanto vedrete qualcuno abbioccarsi sul tavolo, ma non temete, tempo mezz’oretta e si riprenderà, pronto per il prossimo round (di cicchetti, cibo, balli, quello che è!).

Se siete italiani, o comunque non originari della Polonia, vi sconsiglio di seguire fedelmente i loro ritmi. Al primo brindisi, dopo una lunga serie, in cui rifiuterete gentilmente di bere l’ennesimo cicchetto, poiché già abbastanza ubriachi, un po’ si offenderanno. Ma, fidatevi, ne va della vostra incolumità! Prendete una pausa dalla vodka ogni tanto e vi godrete, senza finire in coma etilico, questa bellissima esperienza!

Cronaca di un matrimonio polaccoultima modifica: 2014-06-30T19:38:59+02:00da melinapatata
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