Sì, sono viva.
Sì, oggi è il 12 aprile 2016.
Alcune prove evidenti che dalla procrastinite non si guarisce facilmente:
– non visitavo il mio blog da così tanto tempo che ci ho messo mezz’ora per capire come fare il login e aggiungere un nuovo post. Ma questo può anche essere dovuto al fatto che sono rincoglionita;
-tempo fa avevo in programma di scrivere un bel post con tema “anno nuovo”, ma poi…sì, siamo ad aprile;
-sto scrivendo questo post solo perché il mio boss è uscito, sono sola in ufficio, ho finito i lavori che mi erano stati assegnati e non so cosa fare (ma questo potrebbe essere considerato come un miglioramento, di solito in momenti come questi cazzeggio su facebook);
Cambiando argomento. Sono ancora in Polonia, attendo la primavera che, mi è stato detto, arriverà più o meno a maggio, seguita da una settimana d’estate e poi di nuovo tempo di merda. Ma in fondo son contenta, mi ero rotta delle condizioni metereologiche monotematiche del Salento. Basta con questo sule, mare e ientu.
Lo so che non mi crederete, però un po’ meno procrastinatrice lo sono diventata per davvero. Non è che sia guarita, da queste cose non si guarisce mai del tutto, ma un po’ migliorata sì.
Forse avevo solo bisogno di andare via da casa e svegliarmi dal letargo mentale in cui ero, per l’ennesima volta, caduta. Il fatto è questo: quando sei solo, lontano da tutti quelli che conosci, in ogni momento della giornata, devi essere responsabile per te stesso, altrimenti non sopravvivi.
Sono passati 15 minuti e non sono riuscita a trovare una chiusura decente per questo post e non voglio rimandarla perché so che passerebbero giorni (mesi) e mi ritroverei a dover cambiare tutto l’incipit.
Quindi ciao. Do widzenia.