“Per tutti i miei fans and followers che se lo fossero chiesto (!), in questo momento della mia vita mi trovo a Siviglia, a barcamenarmi tra un progetto leonardo e le mie ansie.
A dir la verità avevo dato troppo credito al potere che le mie paure hanno su di me. Sarà la città, saranno le persone, sarà la carica di adrenalina, ma mi accorgo con stupore di avere una capacità di adattamento maggiore di quanto pensassi.
Certo le paranoie non mancano mai. – Aiuto devo fare il colloquio, chissà che combinerò – , – Cazzo, è il primo giorno di lavoro, sicuramente passerò per un’incapace rimbambita- . Vogliamo parlare poi di tutte le mie ansie sociali? Nuove persone con cui rapportarsi (al lavoro e non), nuovi coinquilini, 700169 sivigliani sparsi per la città…
Eppure, una volta che ci sei dentro, capisci che non è poi così difficile e che la maggior parte dei pensieri negativi (non tutti, alcuni ancora ti seguono) che ti avevano ammorbato quand’eri chiuso nelle quattro mura della tua casa di provincia evapora non appena inizi ad integrarti nel substrato cittadino. Il che, se non si soffre di particolari patologie psicologiche, avviene piuttosto naturalmente.
Lo so, lo so. Ora faccio la super figa, che son 5 giorni che sta a Siviglia”
Questo è il principio di un post che avevo iniziato a scrivere, udite e udite, il 3 Novembre 2014. Siate indulgenti con me, ero nel bel mezzo di una bellissima esperienza, chi aveva tempo per aggiornare questo “blog” (virgolettiamolo che è meglio!)?
(Piccola confessione che, chiusa nelle parentesi, sembrerà ancora più piccola: sono tornata a casa il 29 gennaio di quest’anno. Suvvia, siate indulgenti! Che volete che siano 5 mesi di ri-acclimatamento!).
Ok ok, vi dirò la verità. Tre mesi a Siviglia a fare ‘sta cosa del Leonardo e a sentirsi super figa a parlare con quell’accento spagnolo da 4 soldi (no, sul serio, cerco di fare la simpatica, il mio spagnolo è molto bello) possono gettarti in un malinconico stato depressivo una volta rientrata alla base. Vi starete chiedendo perché non sia rimasta lì o comunque non abbia cercato il modo per ritornarci. Questa è un’altra storia, rientra nella categoria “incapacità di prendere iniziativa riguardo ad un eventuale trasferimento all’estero a causa di meccanismi psicologici dovuti alla totale incapacità (di nuovo) di fare delle scelte precise a causa (di nuovo) di vari motivi che non sto qui ad elencarvi anche perché non sono c***i vostri”.
Quindi vi starete chiedendo che avrò fatto in tutti questi mesi. La risposta è: ho atteso.
Ho atteso che arrivasse il momento giusto. E’ incredibile con quanta facilità l’energia accumulata in mesi di grande attività si disperda così, nel nulla, una volta che si rientra nella routine di un posto conosciuto in cui per anni ci si è comportati sempre allo stesso modo.
Prima di iniziare a scrivere questo post, ho riletto l’ultimo, quello del 30 settembre. Mi sembra passata un’eternità da allora, non ricordavo neanche di aver scritto quelle cose.
Se guardo al passato, mi accorgo di come tutta la mia esistenza sembri scorrere su delle montagne russe. Per un po’ si sale su ed inaspettatamente si arriva anche in cima a volte. Ma ecco che inizia la discesa, più o meno ripida, che ti porta sempre più giù fino al fondo.
Ho toccato il fondo in questi ultimi, diciamo, due mesi. Ma per certi versi è stato un bene, ho capito alcune cose di me e forse da oggi mi sento pronta a voltare pagina.
(Sarà interessante vedere cosa scriverò nel mio prossimo post e,soprattutto, quando!)
Ps. Qualcuno ha commentato il mio primo post di questo blog qualche tempo fa! E’ proprio a quel qualcuno che devo una spiegazione precisa di quello che ho effettivamente fatto in questi mesi. “Vogliamo la verità!” “Che è ‘sta cagata delle montagne russe!”…
LISTA SULLE ATTIVITA’ CHE MI HANNO TENUTA IMPEGNATA IN QUESTI ULTIMI MESI:
-Ho fatto doposcuola ad un ragazzino che mi ha aperto gli occhi sulla mia procrastinite: non sono il caso peggiore che io conosca personalmente. Te ne accorgi quando incontri qualcuno che rimanderebbe anche di un solo minuto lo studio di una materia.
-Ho finalmente guardato tutte e dieci le stagioni di Friends…per due volte! Sebbene conoscessi a grandi linee la storia, non mi ero mai accorta della magnificenza di questo telefilm. Primo perché l’avevo sempre visto doppiato in italiano (basta guardare una sola puntata sottotitolata per accorgersi di quanto pessima e miserabile sia la versione italiana rispetto all’originale. Alcune battute eliminate, la maggior parte edulcorate. Un giorno aggiornerò il mio post sui telefilm e racconterò di questo…un giorno!) e secondo perché quando lo guardavo ero poco più (o poco meno) che adolescente e quasi totalmente priva di giudizio critico rispetto ad ora.
-Mi sono quasi trasferita per un lavoro ad Atene giusto qualche giorno prima del recente referendum. Per capire perché non l’ho fatto guardare più in su in questo post.
– A furia di seghe mentali mi son fatta peggiorare la dermatite seborroica di natura psicosomatica che ho in faccia. Poi, quando la situazione mi stava sfuggendo di mano, sono finalmente andata dal medico ed ora va meglio (perché se non siamo in punto di morte non ci piace migliorare la qualità della nostra vita) (non è un presuntuoso plurale maiestatis, cercavo di trascinare giù con me quanta più gente possibile, perché lo so di non essere la sola a far parte di questa brutta categoria).
-Ho ricominciato a vedere How I met your mother, perché ultimamente sono a corto di serie tv e poi ci sta sempre bene.
-Mi sono dedicata ad un orto sinergico con alcuni amici e di recente abbiamo assaggiato i primi frutti di tanto lavoro. Se non sapete cos’è l’agricoltura sinergica, vi prego di documentarvi!
-Ho badato a quella polpettina soffice e ripiena di tanta dolcezza coccolosa del mio nipotino di 8 mesi.
-Ovviamente non può mancare una menzione speciale a tutto quel tempo passato a non fare un C***O.
Peace&Love